Gioiosamente osare – un flusso di pensieri a ottobre

Ci sono dei lampi in cui sono tutto: tutte le mani che ho stretto, tutti i cammini che ho guidato, tutti gli animali che sono stata, tutte le carezze che ho ricevuto, ogni delusione e ogni illusione, ogni centimetro di lingua e ogni battito di ciglia.

I ricordi sono tutti presenti, luminosi e mescolati.
Insieme ad essi vedo sprazzi di futuro possibile, girotondi di forse e di chissà.
Li pesco, li osservo, ma non li studio.

Li assaporo brevemente. Il sapore è ciò che conta, ciò che permane sulla punta della lingua o sul palato. La sostanza risiede lì. Non nei dettagli fini a se stessi ma in quel concentrato, in ciò che rimane davvero dentro di noi di ogni evento passato e futuro. Quel sapore unico e inconfondibile.

Che fa emozionare perchè sembra ancora reale, vivo, attuale.
Lo sento, è questo il bello. Che lo sento, lì, come se lo avessi appena assaggiato.

Un abbraccio con un ragazzo che sono pronta a sposare. Un bacio ubriaco in un ostello brasiliano. Una parola con un amico in una moschea di Istanbul. La risata di un figlio dai riccioli neri. Le mie mani nel pelo polveroso e morbido del micio. Lo sguardo di una cernia placida. Il sapore del mango sulla spiaggia giavanese.

È tutto qui. Presente e vivo.

E allora vorrei piangere ma non capisco perchè.

Perchè vorrei che tutto ciò fosse ancora più reale e vivo?
Perchè mi sembra fin troppo forte questo sapore?

Chiedo alle mie lacrime ma esse pensano solo a scorrere giù. Riempiono gli occhi, mi fanno vedere tutto liquido. E poi giù veloci, a rigare la guancia, quando gli occhi traboccano di questo mare triste o forse solo emozionato.

La verità è che sì, c’è tutto qui, ma non mi basta, non mi soddisfa.
Vorrei davvero vivere tutto, sono attaccata ad ogni momento, provo affetto anche per il dolore, mi mancano anche i momenti in cui volevo morire.

L’importante è riempirmi, avere tutto con me.
Tutti coloro che ho perso. Tutte le persone che sono stata. Tutte le esperienze reali o sognate. Tutte le emozioni vissute o ancora da vivere.

Sono avida e ingorda, non mi bastano mai.
Voglio fare indigestione del mio tutto e poi crollare a terra e vomitare fino a perdere i sensi.
Mi manca anche ciò che non ho vissuto. Mi manca ogni secondo futuro e vorrei trattenere ogni cosa qui, in questo presente.

Per non essere di nuovo sola con i miei desideri, ecco perchè.

Mi fa paura dedicarmi ai miei sogni.
Mi fa paura fallire o avere successo.
Mi fa paura prendermi tutta la responsabilità di ciò che faccio e scelgo.

È il momento di cambiare, scegliere, rischiare, uscire allo scoperto, chiedere e pretendere spazi e tempi per far sentire la mia voce.

Era così comodo galleggiare e seguire la corrente.
È così stancante cercare di avere ed essere tutto ciò che ho sempre desiderato.

Sono stanca, sì, e sbadiglio mentre ho ancora le lacrime secche sul viso.
Forse mi accontento della luce del presente.
Delle parole scritte, una per una, sulla tastiera del pc.
Di questo sonno che mi calma e mi culla.

Della meravigliosa consapevolezza che perlomeno ci sto provando.
Per la prima volta ci sto provando. Poco importa dove arrivo.
L’importante è guardarmi nello specchio, negli occhi calmi e decisi, assaporare il coraggio sulla punta della lingua e gioiosamente osare.

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